Bora Bora

L’estate sta finendo, siamo in procinto di calarci nella realtà autunnale così cara ad uno nato di novembre come me. Per meglio addentrarci nella nuova stagione, mi vado letteralmente ad immergere in un magnifico sogno che risponde al nome di Bora Bora! Non sono mai stato un grande viaggiatore, son troppo legato alla mia terra, ma certamente penso di essere uno dei più grandi viaggiatori mentali. Io sono un autentico maniaco dell’atlante geografico, un fan della geografia, di cartine, mappe e relative foto. Non c’è posto al mondo dove io non sia stato col dito ad indicarlo sulla carta e con la mente a godermelo indisturbato. Una sensazione fantastica. Oggi vi voglio confessare la mia prima passione ”marina”. Eh si, io classifico tutto, anche le passioni: montagna, mare, collina, luogo culinario etc. Ecco, nella categoria mare la mia primissima passione è Bora Bora, nel cuore dell’Oceano Pacifico. Prendetevi qualche minuto, chiudete gli occhi e cercate di rilassarvi, pronti a partire… Bene, ora pensate dolcemente ad un luogo caldo, ma non afoso, un ambiente leggermente animato da un soffio caldo che non scotta. Immaginate di aprire gli occhi e ritrovarvi su di una spiagga bianca, bianchissima, di sabbia granulosa ma morbida e davanti a voi un mare cristallino, il cui padrone indiscusso è la barriera corallina. Ora richiudete gli occhi, e concentratevi. Restate in silenzio e concentratevi sul rumore delle onde, lasciatevi cullare da questo magico suono. Immaginate di ritrovarvi sopra di un letto morbido, dentro una capanna di legno e paglia con ancora il rumore leggero del mare intorno di voi… Aprite gli occhi ed osservate lo splendore di quel pavimento trasparente che avete sotto di voi, un bellissimo vetro che vi permette di guardare sotto i vostri piedi i pesciolini della barriera corallina che sguazzano allegramente indisturbati. Chiudete ancora un attimo gli occhi e rilassatevi al pensiero. Ora è sera e siete seduti su di una passerella in legno, quella che dà accesso alla vostra capanna. Siete con i piedi a penzoloni sopra il mare, con al fianco una torcia ad olio che illumina la vostra serata sotto una splendida luna, sotto un cielo stellato. Tutto questo è la mia Bora Bora. Un sogno, irrealizzabile, ma reale.

PS. Visto che vi ho parlato di mare ed acqua salata, vi giro un’interessante e curiosa scoperta sull’infiammabilità dell’acqua. Eh si, avete sentito bene, l’acqua del mare che prende fuoco! http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Attualita%20ed%20Esteri/Attualita/2007/09/scienziato-fuoco-acqua.shtml?uuid=5c8fb76c-61ce-11dc-bd00-00000e251029&DocRulesView=Libero

Già che ci sono… ho attivato la mia Photo Gallery, così inizierò a buttar dentro qualche bella foto. http://picasaweb.google.com/simone.scaroni/

Fausto, Spillo e la batmobile

Oggi voglio raccontarvi del mio primissimo autografo raccolto nella mia vita, che poi sono due in tutto, non me n’è fregato mai poi molto, comunque, il mio primissimo autografo è stato quello di… Fausto Leali! Avevo 9-10 anni, in occasione della festa del Telefono Azzurro-Rosa, erano i tempi in cui mia mamma prestava servizio da loro, bella esperienza, rispondeva alle telefonate delle madri in difficoltà. Tra l’altro una sera sono andato pure io, me n’ero stato buono per un po’ sul divano a dormire, poi stufo, ho cominciato a muovermi per gli uffici fino ad impigliarmi in un cavo telefonico durante una telefonata, facendo cadere il tutto. Un disastro! Al di là di questa triste vicenda, il Telefono Azzurro-Rosa aveva organizzato un mega evento all’EIB, invitando celebrità su celebrità: alcuni giocatori dell’NBA, calciatori italiani e qualche cantante tra cui appunto il grande Leali. La chicca però era la batmobile, quella usata nel film di Tim Burton, il primissimo Batman con Michael Keaton e Kim Basinger. Uno spasso, la batmobile! Di quella avrei fatto volentieri l’autografo. I miei autografi son sempre stati “indiretti”, raccolti da qualcuno per me. Il mio secondo autografo fu quello di Gigi Cagni. Il figlio Simone studiava alla Pastori con il mio caro amico Stefano, e grazie a lui posso vantare una cartolina con dedica del mitico allenatore ora all’Empoli (ai tempi era al Piacenza). Tornando a Leali. Era ospite della festa, ma al momento rispondeva alla radio, forse se la tirava perchè partecipava ad un evento benefico, ma certe cose le capisci solo dopo. Dopo essere rimasto in fila per mezzora, finalmente arriva un bodyguard e mi dice: “Tu che vuoi?” E io, un po’ incerto di fronte alla sua stazza: “L L L L L’autografo di Fausto Leali”. Mosso a pietà, va da Fausto e si fa firmare una cartolina. Questo è il mio più intimo approccio al grande Fausto. Ma l’evento non finisce qui. In chiusura di giornata c’era la premiazione per il concorso di disegno, riservato ai bambini fino ai 10 anni, il tema era: la violenza. Ovviamente io partecipai con un disegno difficilissimo che non poteva pretendere che il 198° posto su 200°. Diciamo che parlava un po’ troppo di violenza, erano due che si pestavano. Avevo interpretato alla lettera il tema. Molto meglio fece la mia vicina di casa, nonchè cugina di 2° grado, la Linda. Aveva fatto un disegno molto semplice, semplicissimo, tanti bambini che si tengono per mano. Si classificò 19°, geniale. La fortuna volle che fui io a ritirare per lei il premio in compagnia di suo fratello. Saliamo sul palco di fronte ad una vagonata di gente, visibilmente emozionato, ritiro il mega bambolotto premio e ricevo pure una medaglia dell’evento, di forma quadrata e azzurro-rosa, una patacca, ma per me valeva tantissimo, specialmente se a consegnarmela e a stringermi la mano era niente popodimeno che Spillo Altobelli! Quella giornata ancora la ricordo, Fausto Leali, Spillo Altobelli e la batmobile, tutto assieme, che emotion!

PS. Il link di oggi vi rimanda ad un gruppo di cui mi sto interessando ultimamente, al di là del fenomeno mediatico-adolescenziale che gli gira attorno: i Tokio Hotel. Musicalmente mi interessano, ma ancor di più mi interessa l’origine. Sono ragazzini della Germania dell’Est, Magdeburgo e Lipsia, nati nel 1989 (almeno i due gemelli frontman), l’anno della caduta del Muro di Berlino. Molto simbolico (più che significativo) a mio modesto modo di vedere, poi chiaro, analizzando il resto, possiamo considerarli un normale gruppo giovane contemporaneo con il cantante più donna che esista, ma ciò da cui provengono li rende ai miei occhi diversi. http://it.youtube.com/watch?v=fbiSOaiNI8g http://it.youtube.com/watch?v=kfMnM5Y2rw8

Un amico speciale, cap. 2

Lo scontrino si paga sempre due volte. E’ la massima di oggi, che nasce dall’ultima esperienza del mio amico speciale Arturo. Ieri gli è successa una cosa divertentissima (fino ad un certo punto), sicuramente una vicenda che insegna a stare molto attenti, per non dire attentissimi. Ieri sera in un bel ristorantino, dopo aver gustato una cena a base di insalata, la cosa più normale che si degusta in un ristorante, ovviamente, è arrivato alla cassa per saldare il conto e quindi concede cortesemente la carta di credito per non aver preoccupazioni di contanti. La giovane ragazza al bancone la prende e la fa passare delicatamente in cassa, dopo di che digita l’importo della cena, in questo caso l’insalatina. Riconsegna ad Arturo la carta e stampa la ricevuta. L’insalata è costata 750 euro. “Cosa?! 750 euro?” C’è evidentemente qualcosa che non va, un’insalata coltivata su Marte potrebbe costare così, altrimenti non si spiega. Arturo chiede gentilmente la provenienza del prodotto, chiedendo il motivo di tale importo. Al che la ragazza disorientata prova prima a spiegare il motivo di tale prezzo, credendo di parlare con un decelebrato, poi rendendosi conto di aver di fronte un osso duro, ripiega, scusandosi mortificata, ammetendo di aver “titubato” nel digitare la virgola (7,50 vs 750,00). La reale fortuna è che dopo un’operazione di credito arriva tempestivo l’sms di avviso che di fatto ha allarmato Arturo. La signorina ha prontamente cercato di cancellare l’operazione precedente, dando visione poi al nostro sventurato amico della scontrino che annullava l’operazione e ha ripetuto il tutto con l’importo corretto. Per sicurezza Arturo ha preso mano al telefono, contattato l’azienda che cura la carta di credito, facendo prontamente annullare la pendenza economica che temporaneamente risultava. Di altre vicende simili ne avrete presto reseconto, Arturo è uno duro.

PS. Il link di oggi vuol essere un tributo a Luciano Pavarotti, tanto criticato negli ultimi anni, a buon motivo per certi versi, esageratamente per altri, ma pur sempre il più grande tenore del XX secolo: buon ascolto. http://youtube.com/watch?v=Cr5vpHtJIlg

Walk the line


Ieri sera ho avuto il piacere di guardare uno splendido film che chiaramente consiglio: Walk the line – Quando l’amore brucia l’anima. Un titolo, questo, che sembra preparare il terreno ad un filmuccio smelenso o qualcosa di poco lontano. Non cascate nella trappola dei titoli italiani, perdereste uno spettacolo. Walk the line è il titolo di una celebre canzone di Johnny Cash, e proprio di quest’ultimo il film parla. E’ la biografia del grande musicista scomparso 4 anni fa, celebre interprete del primo rock ‘n roll un po’ country, degno compagno di avventure del primo Elvis e Jerry Lee Lewis nei tour che percorrevano in lungo e in largo gli Stati Uniti d’America. Storia di perdizione e salvezza, distruzione e costruzione, che ripercorre la vita del mito, dall’infanzia nel countryside al servizio militare, dagli esordi, al concerto del ‘68 nella prigione di Folsom, dai campi di cotone dell’Arkansas a idolo delle folle d’america, la parabola del “man in black” per eccellenza è un vortice di successi ed eccessi degno di una leggenda. Di fondo un amore, un grande amore raggiungibile, irraggiungibile. Magnifica la colonna sonora, bravissimi i protagonisti, tante le emozioni. Non perdetevelo. Intanto provate un assaggio del sound di Johnny Cash.

PS. Oggi vi propongo link leggeri dopo alcuni giorni abbastanza impegnati. Stavolta saranno tutti da sbogiarsi dalle risate. http://it.youtube.com/watch?v=lkSDmkvNYyQ http://mediacenter.gazzetta.it/MediaCenter/action/player?uuid=ecb25348-4056-11dc-bf10-0003ba99c667 Grazie a Pivex per la segnalazione.

Autisti nevrotici, me compreso

Oggi vi racconto della boiata che mi è capitata stamattina. A parte la notte insonne a cercare di ricordare chi ha vinto le Coppe Campioni dal 1989 a oggi, impresa riuscita solo alle ore 7.00 e quindi sveglia forzata anticipata. Con quel pensiero finalmente raggiunto, dovevo brindare con caffelatte e macine… accidenti, niente macine, sono in cura disintossicante. Colazione con caffelatte e fette biscottate. Passato questo, parto inevitabilmente presto alla volta dell’ufficio. In tangenziale, vuota, trovo l’unico pazzo che mi taglia la strada. Io arrivo lanciato in scioltezza per consumare meno e questo fa mi fa piantare un’inchiodata. Probabilmente si era anticipatamente preoccupato della prossima immissione da destra, temendo qualche ingresso pirata di qualche camion. Sarà che mancavano ancora km, sarà che… comunque mi ha fatto chiaramente inchiodare. Io, giuro, l’ho presa con filosofia. Ho pensato si fosse preoccupato, e gli ho fatto un gesto a mani a carciofo per dire, “ma che fai, tananai”. Di sicuro gli è sembrato qualcosa d’altro, oppure non ha gradito il mio leggero rimprovero. Mi ha fatto gesti di ogni tipo, a quel punto scatta la mia seconda personalità: suono il clacson, gli faccio il gesto del “ti faccio un deretano così” etc. A quel punto si fa da parte, non per farmi passare, ma per insultarmi. Io passo via veloce, ma non posso fare i 1000 km/h. Mi raggiunge, mi affianca, ma non mi volto. Mi viene davanti e rallenta, quasi inchioda. Ai limiti del pericolo, riesco a superarlo, incollandomi ad un furgone in sorpasso e scappo via. Lui mi insegue a lungo, tengo duro, non c’è coda, sto in corsia di sorpasso lo tengo dietro e arrivo alla mia uscita. E tutto finisce. Morale della fragola? Che idiozia fare gli sclerati in piena tangenziale con tanto rischio a scapito di qualcunaltro che non c’entra. A volte meglio ragionare e non fare i babai per una scemenza, vedi il sottoscritto, così come altrettanto un po’ di sangue freddo e ammettere di sbagliare, vedi il socio di stamattina. Alla prossima.

PS. E’ tema di questi giorni dell’interessamento della Commissione Europea ai famosi vantaggi fiscali di cui gode la Chiesa in Italia. Il link di oggi può essere molto interessante al riguardo. http://it.youtube.com/watch?v=eiSqkVTmKkU

Televisione esplosa

Il post di oggi non è un attacco alla televisione di oggi, banalità di banalità, per altro giustificabile viste le schifezze autunno-inverno-primavera-estate. Bensì quest’oggi mi sfogo per i disastri domestici che la mia famiglia, compreso il sottoscritto, mi ha abituato. Ieri sera, rientrando nelle quattro mura ospitali, ricevo la bella notizia da parte di mia madre che il nostro amato televisore, testimone di grandi eventi (il più celebre, Milan-Barça 4-0, Coppa Campioni del 1994), si è spento senza più risvegliarsi. Un colpo terribile che è stato accolto con un sorriso ironico e disarmante. La tv va a sommarsi alla Xantia che ci sta lasciando per sempre, alla Peugeot che ha deciso di bruciare 2, dico, 2 motorini d’avviamento da 500 € nel giro di 15 giorni. Insomma, la sorte ridicola ci perseguita negli ultimi mesi. Come reagire a tutto questo? Ridere di gusto e andare di contanti sonanti.

PS. Con il link di oggi parliamo di giustizia italiana, o meglio, di giustizia “all’italiana”. Suggerimenti utili lì trovate qui http://it.youtube.com/watch?v=Ed4osHA0i1k

Un amico speciale, cap. 1

Oggi vi parlo di un caro amico, Arturo Nappi, un persona particolare che da un po’ di tempo a questa parte chiamo “il mio amico speciale”. Questa etichetta nasce spontanea dopo aver osservato i suoi comportamenti alquanto strani, ansiosi, paranoici e spesso pure paradossali. In questo post vi accenno una delle tante stranezze di Arturo Nappi, poi chissà, magari ne racconterò altre.

La prima volta che l’ho incontrato, tanti anni fa, era il 1993, se ne stava tutto solo sul pullman al Campo di Pasqua, isolato da tutti gli altri lupetti forse perchè avevano già capito il personaggio che era. Se ne stava immobile in silenzio sul sedile, con gli occhi chiusi, con le braccia incrociate e le mani che poggiavano sulle spalle, una posa a metà strada tra lo yoga, la mummia e un decelebrato. Faceva ragionamenti strani, e tutti lo isolavano per il suo modo di fare. La bambine scappavano, i ragazzi lo picchiavano. La sua era un’anima in pena, lui che cercava solo qualcuno con cui parlare. Mi avvicinai quasi per caso su quel sedile, era vuoto. E vedendo questo strano personaggio, mi venne spontaneo chiedermi cosa facesse o cosa fosse quel suo fare. E in brevissimo scoprii l’altro aspetto fondante del carattere: la sua abbondante loquacità. Capii subito perchè era isolato, non smise più di parlare. Bene, lì cominciò la nostra storia, li iniziò la mia missione: dare un po’ di affetto a questo povero emarginato.

Alla prossima stranezza.

PS. Il link che vi propongo oggi riguarda la cosiddetta Legge Bavaglio. Una proposta del ministro della giustizia Mastella (ma non è che trovi molti oppositori) che rende il nostro paese un pochino meno libero. http://www.youtube.com/watch?v=qdsJNL9MAq0. Se il link vi colpisce almeno un po’, date un occhio anche qui http://www.petitiononline.com/bavaglio/

Disintossicazione da Macine

E’ partita stamattina la cura forzata per disintossicarmi dalla Macine. Una scelta questa non dettata dalle famigerate voci fondate, per carità, sulla presenza di nanoparticelle di titanio all’interno dell’impasto; il titanio in sè non è la fine del mondo, quanto piuttosto scelta legata al mio cronico bruciore di stomaco. Dopo aver tagliato parzialmente succhi di frutta (eccezion fatta per quelli al gusto di pera) e ridotto drasticamente il consumo di bibite, ora la ghigliottina è toccata alle mie compagne di una vita, quei perfetti biscotti a cui potrei dedicare poesie e canzoni. Il rapporto con le macine nasce in una data non ben definita della mia infanzia e da allora ogni mattina accompagna il mio risveglio, definendo l’umore della mia giornata. Quando le macine sono finite, la giornata non può che cominciare malissimo. Quando apri un nuovo pacchetto da 800 gr, non può che essere splendida. Ora per un periodo non definito tenterò di farne a meno per vedere se anche questo taglio aiuterà a chiudere col fastidio allo stomaco. Si accettano proposte alternative alle macine. Prossimo taglio? I pomodori, ma è anche finita la stagione.

Alla prossima.

PS. Il link di oggi vi rimanda ad un video direi alquanto forte di cui raccontavo sabato sera ad alcuni amici. Si tratta di un frammento di una non stop organizzata tanti anni fa da Rai e Mediaset insieme contro la mafia. Ospite di Santoro e Costanzo c’era il giudice Falcone. Guardate da chi viene aggredito: Totò Cuffaro, attuale governatore della Regione Sicilia, ovviamente indagato per mafia.
http://it.youtube.com/watch?v=F5MZmJLMQ9Y

Tempo di blog

Windows Space mi fa proprio schifo, sebbene tenti di essere un servizio completo ed esaustivo. E’ una bella vetrina ma un po’ macchinoso per chi vuole scrivere, scrivere, scrivere… quindi dimenticando MSN e associati, eccomi sbarcare su blogspot.com per ripartire con la mia pagina personale di riflessioni e racconti, dopo le esperienze “misteriose” di qualche tempo fa. Non fatemi mancare i vostri commenti e insulti. A prestisSimu.

PS. http://it.youtube.com/watch?v=XmQY90mHVdU