Figlio mio, lascia questo Paese

Mi piaceva troppo per cui la riporto integralmente, sperando di non fare torto a nessuno.

"Figlio mio, stai per finire la tua Università; sei stato bravo. Non ho rimproveri da farti. Finisci in tempo e bene: molto più di quello che tua madre e io ci aspettassimo. È per questo che ti parlo con amarezza, pensando a quello che ora ti aspetta. Questo Paese, il tuo Paese, non è più un posto in cui sia possibile stare con orgoglio.


Puoi solo immaginare la sofferenza con cui ti dico queste cose e la preoccupazione per un futuro che finirà con lo spezzare le dolci consuetudini del nostro vivere uniti, come è avvenuto per tutti questi lunghi anni. Ma non posso, onestamente, nascondere quello che ho lungamente meditato. Ti conosco abbastanza per sapere quanto sia forte il tuo senso di giustizia, la voglia di arrivare ai risultati, il sentimento degli amici da tenere insieme, buoni e meno buoni che siano. E, ancora, l'idea che lo studio duro sia la sola strada per renderti credibile e affidabile nel lavoro che incontrerai.
Ecco, guardati attorno. Quello che puoi vedere è che tutto questo ha sempre meno valore in una Società divisa, rissosa, fortemente individualista, pronta a svendere i minimi valori di solidarietà e di onestà, in cambio di un riconoscimento degli interessi personali, di prebende discutibili; di carriere feroci fatte su meriti inesistenti. A meno che non sia un merito l'affiliazione, politica, di clan, familistica: poco fa la differenza.

Questo è un Paese in cui, se ti va bene, comincerai guadagnando un decimo di un portaborse qualunque; un centesimo di una velina o di un tronista; forse poco più di un millesimo di un grande manager che ha all'attivo disavventure e fallimenti che non pagherà mai. E' anche un Paese in cui, per viaggiare, devi augurarti che l'Alitalia non si metta in testa di fare l'azienda seria chiedendo ai suoi dipendenti il rispetto dell'orario, perché allora ti potrebbe capitare di vederti annullare ogni volo per giorni interi, passando il tuo tempo in attesa di una informazione (o di una scusa) che non arriverà. E d'altra parte, come potrebbe essere diversamente, se questo è l'unico Paese in cui una compagnia aerea di Stato, tecnicamente fallita per non aver saputo stare sul mercato, è stata privatizzata regalandole il Monopolio, e così costringendo i suoi vertici alla paralisi di fronte a dipendenti che non crederanno mai più di essere a rischio.


Credimi, se ti guardi intorno e se giri un po', non troverai molte ragioni per rincuorarti. Incapperai nei destini gloriosi di chi, avendo fatto magari il taxista, si vede premiato - per ragioni intuibili - con un Consiglio di Amministrazione, o non sapendo nulla di elettricità, gas ed energie varie, accede imperterrito al vertice di una Multiutility. Non varrà nulla avere la fedina immacolata, se ci sono ragioni sufficienti che lavorano su altri terreni, in grado di spingerti a incarichi delicati, magari critici per i destini industriali del Paese. Questo è un Paese in cui nessuno sembra destinato a pagare per gli errori fatti; figurarsi se si vorrà tirare indietro pensando che non gli tocchi un posto superiore, una volta officiato, per raccomandazione, a qualsiasi incarico. Potrei continuare all'infinito, annoiandoti e deprimendomi.

Per questo, col cuore che soffre più che mai, il mio consiglio è che tu, finiti i tuoi studi, prenda la strada dell'estero. Scegli di andare dove ha ancora un valore la lealtà, il rispetto, il riconoscimento del merito e dei risultati. Probabilmente non sarà tutto oro, questo no. Capiterà anche che, spesso, ti prenderà la nostalgia del tuo Paese e, mi auguro, anche dei tuoi vecchi. E tu cercherai di venirci a patti, per fare quello per cui ti sei preparato per anni.

Dammi retta, questo è un Paese che non ti merita. Avremmo voluto che fosse diverso e abbiamo fallito. Anche noi. Tu hai diritto di vivere diversamente, senza chiederti, ad esempio, se quello che dici o scrivi può disturbare qualcuno di questi mediocri che contano, col rischio di essere messo nel mirino, magari subdolamente, e trovarti emarginato senza capire perché.

Adesso che ti ho detto quanto avrei voluto evitare con tutte le mie forze, io lo so, lo prevedo, quello che vorresti rispondermi. Ti conosco e ti voglio bene anche per questo. Mi dirai che è tutto vero, che le cose stanno proprio così, che anche a te fanno schifo, ma che tu, proprio per questo, non gliela darai vinta. Tutto qui. E non so, credimi, se preoccuparmi di più per questa tua ostinazione, o rallegrarmi per aver trovato il modo di non deludermi, assecondando le mie amarezze.

Preparati comunque a soffrire.

Con affetto,
tuo padre"

(Pier Luigi Celli, direttore generale della Luiss)

Finalmente mattonelle



Un gita a... Rezzato?!

Se fosse davvero innocente...

... e fossero tutti giudici di sinistra, antidemocratici e golpisti, perchè ostacolare il normale corso della giustizia, perchè non affrontare serenamente i processi? Se non ci fossero prove e fossero tutte fantasie, perchè così tante...

Leggi ad personam

Questo è solo l'elenco delle leggi introdotte con la spiegazione relativa alle conseguenze a favore di Mr.B. Se poi ci mettessimo a fianco anche le conseguenze sui processi per tutte le altre persone "normali" (es. mafiosi, evasori, bancarottieri...) penso che ci sarebbe da spaventarsi.

Basta difenderlo, cribbio, prendiamone le distanze una volta per tutte, possiamo farne a meno.

Viva le ronde

Episodio realemente accaduto, giusto stamattina.
Sulla Linea 3 in viale Piave sono saliti due assistenti civici. Mai visti prima (inteso come corpo di vigilanza).
All'inizio ho pensato fossero dei controllori, poi ho letto sui giubbotti la scritta "COMUNE DI BRESCIA" e bello e in grande "ASSISTENTI CIVICI". Ragionando, ho creduto da subito fossero le famose ronde. Ottima occasione per approfondire il ruolo e il senso.
La spiacevole conferma dei miei timori di fatto l'ho avuta dall'atteggiamento "sborone" tenuto dalla coppia (due cinquantenni/sessantenni):
davanti alla Coop sale un ragazzotto visibilmente ritardato, faceva tenerezza, e questi due balordi cosa fanno, subito all'ingresso lo fermano per chiedergli i dati e iniziano poi a scherzare. Il ragazzo passa avanti, ma lo vedi dal volto tutto il suo smarrimento, tanto che si dimentica di passare il biglietto sulla validatrice, visibilmente spaventato, torna poi indietro e timbra.
Confesso che ero lontano e non ho assistito alla scena face to face, non conosco l'esattezza delle parole, ma la faccia dell'uomo spaventato e le reazioni dei passeggeri vicini mi ha confermato le mie impressioni, non sono stati simpatici con lui. Con quale diritto?!
La mia giornata è rovinata. Questo non è il mio paese, questa non è la mia città.
Appena arrivato in ufficio, ho chiesto subito lumi ai miei colleghi cittadini, informandomi su chi fossero questi assistenti civici, e mi hanno confermato che sono le ronde.
Pensavo fossero iniziative private, invece il Comune patrocina!
Così ho cercato qua e là informazioni, questa gente dovrebbe servire a:
- favorire l'integrazione ascoltando i problemi sul territorio e proponendo possibili soluzioni all'amministrazione
-
agire sulla percezione di sicurezza (signori, percezione di sicurezza, ma allora c'è o non c'è ste problema?)
-
essere una linea diretta con la Polizia Municipale, in caso di necessità di intervento (la linea diretta con i Vigili Urbani dovevamo aprirla noi sull'autobus)
Tutte le mie perplessità ed i pregiudizi su questo strumento hanno trovato conferma alla prima occasione, che tristezza. Ho il buon senso di pen
sare che questo sia solo un incidente, che i "colleghi" di questi balordi siano persone di tutto rispetto, e che gli stessi siano inciampati in una gaffe. Insomma, spero proprio di incontrare un altro esempio che mi faccia ben presto ricredere.

Che lavoro faccio?

Mi è sempre risultato difficile rispondere alla domanda in oggetto, spiegare il mio lavoro non è semplicissimo, ma ne conosco altri molto più complicati (vedi alla voce Monica).
Allora che faccio, approfitto dell'occasione della conquista del premio MePa 2009 per spiegare cosa è C2 e che ci faccio qui. Sottolineando in viola ciò che mi riguarda più specificamente.

Premio Mepa 2009: la testimonianza di Stefano Ghidini

Il 6 maggio 2009, a Roma, è stato conferito a Stefano Ghidini, amministratore di C2, il premio Mepa 2009.

Il premio, promosso dal Ministero dell'Economia e delle Finanze e da Consip S.p.A, è stato conferito con la seguente motivazione: "la Commissione ha apprezzato la grande capacità dimostrata dall'azienda C2 nello sviluppare considerevolmente il proprio parco clienti anche grazie ad un utilizzo maturo dello strumento e ad accordi di distribuzione raggiunti su tutto il territorio nazionale."

Racconta Stefano Ghidini "C2 opera nel Mepa dal 2004, e ad oggi 8 persone del nostro staff (io e me, Mic e se stesso, Paolo e Ste che vale per tre) lavorano per soddisfare la clientela che acquista per la prima volta o che ormai da tempo utilizza questo strumento. Il punto di forza della C2 è offrire al cliente un servizio di livello, con particolare attenzione a:

  • Servizio
    Il nostro staff è in continua formazione per offrire un ottimo livello di servizio per quanto riguarda: la conoscenza delle caratteristiche tecniche dei prodotti offerti sul MePA; il rapporto telefonico con il cliente. Nel 2008 l'83% degli ordini è stato gestito e consegnato entro 48h.
  • La quotazione economica
    C2 si è impegnata nella creazione di offerte economiche particolarmente vantaggiose indirizzate unicamente alla PA. Ponendo la massima attenzione e commercializzando unicamente prodotti di marca originali, i principali produttori, nostri partner da anni, hanno colto con grande interesse questa possibilità, creando dei listini mirati a detti clienti. Tutto ciò ha consentito a C2 di mantenere la giusta marginalità offrendo un'alta scelta di prodotti a condizioni sicuramente vantaggiose. Ad oggi i maggiori produttori mondiali di materiali di consumo (cartucce e toner) e di hardware hanno creato, su nostra indicazione, listini dedicati alla PA. Ad oggi i produttori che hanno aderito con C2 sono: HP, Fujitsu , Epson, Canon, Lexmark, Samsung, LG e molti altri aderiranno nel corso del 2009.
  • I vantaggi per C2
    C2 grazie alla struttura snella e particolarmente dinamica affronta la crisi del mercato, impiegando le proprie risorse su un nuovo mercato in sicura espansione. Tutto ciò ci ha consentito di NON dover ridurre il numero dei dipendenti in vista della crisi, al punto che sono state effettuate nuove assunzioni nel 2008 e ne sono previste altre nel 2009. I produttori hanno stretto con noi relazioni molto più strette (e molti altri lo faranno a breve), considerandoci in molti casi i "consulenti per il mercato dell'Azienda e della Pubblica Amministrazione".

Il nostro staff, interamente costituito da personale qualificato con buone conoscenze informatiche e di prodotto è stato strutturato per poter gestire:

  • BACK OFFICE:
    • ha gestito nel 2008 una media di oltre 70 telefonate giornaliere da parte della PA fino ad un picco verso fine anno di oltre 130 telefonate.
    • la nostra attenzione è rivolta al cliente: ogni cliente viene sempre seguito dalla stessa persona, per creare un massimo livello di fiducia.
    • una persona dedicata ai problemi logistici (informazioni relative alle tempistiche di consegna)
    • particolare attenzione alla semplificazione della ricerca dei prodotti presenti su Mepa e all'inserimento sul MePa di nuovi prodotti necessari al cliente
  • GESTIONE COMMERCIALE:
    • una persona a rotazione gestisce (io, me e Mic, Mic, me e io) l'evasione degli ordini
    • una persona a rotazione gestisce l'aggiornamento dei listini MePA
    • una persona direttamente a contatto con Stefano Ghidini (resp Comm e amministratore) risponde alle RDO
  • LOGISTICA E UFFICIO ACQUISTI:
    • nel 2008 abbiamo implementato un nuovo magazzino c/o una logistica avanzata. Al 31.12.08 la disponibilità c/o detta logistica superava i 5.000 colli in pronta consegna.
    • particolare attenzione è stata posta all'ufficio acquisti, per poter garantire alla PA quotazioni sempre migliorative.
  • FATTURAZIONE E RISCOSSIONE
    Sul nostro sito è possibile scaricare la nostra visura camerale e Durc, spesso richiesti dall'amministrazione per poter gestire al meglio i propri ordini.
    Visto l'elevatissimo numero di ordini di basso importo è stato necessario utilizzare 2 persone dell'amministrazione per quanto concerne la fatturazione e l'incasso delle fornitura.
    Attualmente viene emessa la fattura entro 5 gg dall'accettazione della fornitura del cliente.

Grazie a questa organizzazione, il nostro staff riceve giornalmente telefonate, mail e fax di ringraziamento per la gentilezza e velocità con la quale abbiamo risposto e/o consegnato.

Il fatturato complessivo di C2 è passato da 7,5 mln euro dell'anno 2007 a quasi 9 mln dell'anno 2009, mantenendo la propria marginalità.

Particolarmente interessante il numero di ordini complessivi gestiti con relative spedizioni:

  • Oltre 14.000 spedizioni effettuate in un anno
  • Oltre 9.500 ordini clienti
  • Oltre 1.000 nuovi clienti in un anno

Pur credendo nelle forniture alla Piccole e Medie Aziende del territorio, prevedendo il periodo di crisi dal 2007 si è voluto spostare parte del fatturato verso la Pubblica Amministrazione.

Ad oggi il 65% del nostro fatturato è rivolto al Pubblico.

Nell'anno 2008 sono state inserite nella struttura di C2 altre 2 nuove figure e nel 2009 è previsto l'inserimento di almeno 1 altro dipendente, per una struttura complessiva composta da 15 persone."

Ferie da inventare, piacevole sensazione

Una piacevole sensazione mi prende quest'anno relativamente alla ferie. Negli ultimi anni, pur improvvisando, avevo sempre un progetto preciso e deciso da tempo. L'agosto 2009, l'ultimo da scapolo, mi regala un foglio bianco da disegnare, e la cosa mi entusiasma parecchio, dà spazio alla mia fantasia più semplice, per cui niente viaggi, vacanze lunghe e lontane, ma cose tranquille ma desiderate. Monica per sua sfortuna deve lavorare, per cui approfitto per restare in zona e condirmi le giornate con iniziative lampo e piccole soddisfazioni. Per ora ho riempito il foglio bianco fino a giovedì, qualche bozza per il resto, ma vedremo. Intanto...
Oggi per inaugurare questi quindici giorni ho rilassato i muscoli in val di Fumo in compagnia di Monica. Lasciandoci alle spalle Daone, ci siamo inoltrati nella valletta e superata la diga abbiamo gustato i suoni e i profumi della natura, con il fiume, i cavalli e le mucche liberi a farci compagnia. Giornata un po' uggiosa a dire il vero, sveglia presto per essere sul sentiero di buon mattino e goderci più tempo possibile lo show. Camminata fresca, cielo minaccioso, tante belle foto e pioggerellina dolce che ha accompagnato il rientro al parcheggio. Soddisfazione e relax cercati e trovati.
Il piano per i prossimi giorni prevede un mattino di sveglia presto e giro in bici, per non perdere la buona abitudine presa con la route sul Po. Dopo il pranzo, per mettermi al riparo dai calori e colmare alcune lacune cinematografiche mi do alla visione dell'esalogia di StarWars! Ovviamente mi riguardo questi sei film con l'assistenza del massimo esperto dell'argomento, questo al fine di ottenere le adeguate spiegazioni di tutti i significati della saga.
Giovedì gli scarponi tornano ai piedi per portarmi al Lago della Vacca. Confidiamo nel bel tempo.
Per venerdì c'è una mezza idea di tentare un paio di rifugi sulle dolomiti del Brenta. Potrei pernottare a Idro e partire di buon mattino, fermandomi poi di nuovo sulle sponde dell'Eridio per l'intero weekend. Ma una cosa alla volta, cominciamo a svegliarci domattina e prendere la bici.

Lavori a gonfie vele

E' un sacco che non vi aggiorno sullo stato di avanzamento del progetto "Simonica 2010", potremmo battezzarlo così, suona bene. A meno 250 giorni dal Grande Giorno a che punto siamo?
Sto giusto caricando qualche nuova foto del cantiere, ci eravamo lasciati con la posa della caldana. In questo mesetto non abbiam perso tempo, prima è scesa in campo la squadra di intonacatori con kg e kg di biocalce. I ragazzi han fatto davvero un ottimo lavoro, di qualità, ed il risultato è sorprendente, sembra davvero tutto un altro appartamento. Il passaggio dai mattoni rossi al muro liscio e bianco ha letteralmente trasformato l'ambiente: sembra un appartamento vero!
Dopo la squadra di intonacatori sono entrati gli elettricisti per cablare la casa, in attesa poi di predisporre l'impianto. Per ora han fatto passare solo i fili per le canaline, in due giorni se la sono sbrigata agevolmente. Mentre questa mattina è stata la volta del team di idraulici con il Babbo in prima linea. Sorpresa delle sorprese: hanno praticamente già finito, l'impianto è già posato e collaudato. Incredibile! Son dovuto correre a fare le foto per non rischiare di perdere un passaggio importante, altrimenti finisce che domani coprono tutto. Affascinante vedere quello snodo di tubicini appoggiati su quella specie di base di Lego gigante. Si, sembra una grossa e vasta base di Lego su cui montare qualcosa. E così adesso abbiamo un circuito di tubicini bianchi sotto i piedi. Ora manca solo una griglia che verrà appoggiata sopra ai tubi e poi si poserà il secondo strato di caldana. A quel punto la palla passa al piastrellista e falegname per pavimenti, porte e finestre. Ragazzi, l'appartamento prende sempre più forma.
Alla prossima.

Tempo di caldane

Abbiamo le caldane. Da circa una settimana abbiamo posato le caldane, lo strato che copre i primi impianti è andato, il pavimento adesso è tutto a livello, senza più tubi e tubetti. Fa un certo effetto, vien voglia di sdraiarsi.
Ora si entra nella fase clou, la palla passa ai famosi intonacatori che verso la seconda metà del mese poseranno l'intonaco in biocalce.
Si, niente intonaco standard (sennò non avremmo avuto tante menate), una scelta meditata, dopo il suggerimento di Luca. Ne parlano un gran bene di questo materiale, un "ritorno al passato", un pochino più poroso, ma muri che respirano, per cui durano nel tempo e dicono pure che isoli meglio. Confidiamo.
E dopo l'intonaco, entra in scena l'impianto di riscaldamento a pavimento.

Sul fronte organizzazione del Giorno (per eccellenza). Procede bene anche quello, luogo e servizio è tutto a posto, per un pelo non perdavamo il posto, che è davvero bello e funzionale, per di più vicinissimo. Adesso si passa a tutto il resto. Mamma quanta robe da pensare.

PS. Ho aggiunto una quindicina di foto della casa con caldane e vista orto, gentile favore di Teo.

Addio Jacko




Due mesi

"Non passava giorno che non pensasse anche per un solo istante a quel suo piccolo gioiellino senza prezzo, con sguardo verso le colline, un giardino da godere, un bel orticello ricco di delizie, qualche pianta da frutto, un ulivo promettente, e di fronte al cancello quei campi di granoturco così profumati da cui arrivava quell'aria fresca alla sera."

Sono passati due mesi dal 15 aprile, il giorno in cui celebravo sul mio calendario "il muratore posa la prima pietra". In pompa magna erano cominciati i lavori della casa, muratore e idraulico avevano fatto da subito un sacco di roba: demolito pareti, costruito tramezze, posato impianti, caldaia e centomila predisposizioni. Tanto in fretta da metterci ansia, da inseguirci mattina e pomeriggio per sapere ogni cosa, farci fare le corse per cercare mobili e accessori, ragionare su dove mettere questo e quello e poi... il nulla.
60 giorni dopo i lavori sono come fermi, come il più classico dei cantieri all'italiana. Siamo in attesa di posare la caldana a copertura dell'impianto dell'acqua e delle canalette dell'impianto elettrico. Cosa da un giorno mi dicono, nessun problema, ma ben più grave è che siamo in attesa dell'intonaco, senza il quale non può cominciare la posa dell'impianto di riscaldamento a pavimento. La ditta che deve intonacare con quel nuovo materiale traspirante, sponsorizzato da mio fratello, non è disponibile fino a settembre! Ora cerchiamo qualcuno d'altro che sappia posare quel materiale, che abbia l'esperienza necessaria, e lo possa fare abbastanza alla svelta.
Non oso pensare diversamente.
Immaginavamo un'estate indaffarata con una casa in divenire, ci ritroviamo con un periodo estivo di disarmante immobilità.
Vi lascio con lo slideshow del cantiere, le foto le sto ancora pubblicando, un po' alla volta, così da rendervi testimoni partecipi di questa esperienza ed avventura tanto stimolante, quanto faticosa.
Alla prossima.

Seks

Se pure un frate francescano sdogana il sesso, siamo in una botte di ferro. Qualcosa sta cambiando? Beh, la la mia speranza è che sia proprio così.
"The correct Roman Catholic sexual position is not, as many might imagine, missionary, infrequent and with the lights out, but saucy, surprising and fantasy packed".
Il libro "Seks" del frate polacco Ksawery Knotz mi pare davvero un'interessante, sebbene minuscola, opportunità per dare un'immagine diversa della religione cattolica.
Anche il Corriere per voce di Fabio Cavalera cita l'articolo del The Guardian, che ha scoperto questo probabile futuro best-seller: "restando nei confini della dottrina vaticana, offre della sessualità – ovviamente nell’ambito di un regolare matrimonio – una visione che stravolge il pensiero più bacchettone o conservatore che si voglia. Perché consumare senza divertirsi e senza dare fondo all'immaginazione, senza qualche scorribanda erotica gaudente? Forza, lasciate da parte, i pregiudizi. Padre Ksawery lo dice, eccome. «Molta gente immagina che il sesso debba essere privo di gioia, di giochi frivoli, di fantasia e di posizioni attraenti. Pensa che debba essere triste come uno dei canti di lode della Chiesa». Eh no. «Dio è interessato nella vita sessuale felice dei credenti e ha dato loro il suo regalo»."
Dai che qualcosa si muove.

Io e i biscotti

Oggi vi parlo di biscotti. E' tanto che non salta fuori l'argomento. Tutti quelli che mi conoscono sanno quanto sia per me importante il rito della colazione, in particolare di quel amore mai sopito per le Macine.
Si, le Macine... hanno cambiato misura e ritoccato l'immagine, ma la bontà è sempre quella, e in quasi 30 anni di esistenza non le ho mai abbandonate. Chiaro, come in tutti i rapporti di una certa durata, ci possono essere alti e i bassi, pause e i ritorni, e così è per me con questi biscotti.
Sono pronto a confessarlo: è da oltre 6 mesi che non mangio stabilmente le Macine. Ecco, l'ho fatto, l'ho detto. Giuro, non è una favola, è la verità. Sto trascurando le Macine per provare nuove esperienze. Questo non perchè le disprezzi, ma solo per poterle riapprezzare più avanti.
E' da qualche mese, infatti, che sto variando le mie abitudini, oltre i confini delle terre del bianco mulino. Mi sono così lanciato con i Caffelatte Colussi (perfetti col caffelatte, lo dice il nome), i Granturchese (buonissimissimi, anche se diventano molli troppo in fretta), gli Oswego (non eccezionali). Nelle ultime due settimane sto provando qualcosa di più casareccio, in particolare i Doemi (quelli con la farina integrale, non male) e i Casarecci (farina di riso e latte, davvero leggeri e buoni). Anche oggi nel giretto nel bancone dei biscotti ho perso 15 minuti buoni della pausa per ragionare su cosa provare, alla fine ho ripreso ancora Doemi e Casarecci, mi hanno conquistato. Continuo con loro.
Quanto alle Macine, per ora sappiamo che ci sono, casomai minacciassero di ritirarle dal mercato, causa crollo dei consumi (i miei), arriverò in soccorso dei miei soldatini mattutini.
Alla prossima.

L'altro volto di Dubai


Fino a poco tempo fa guardavo ammirato le meraviglie di Dubai, i suoi progetti incredibili, la sua crescita esponenziale, la sua quasi indipendenza del petrolio grazie a questo appeal commerciale. Poi è arrivata la crisi, molti mi dicevano che molti cantieri erano abbandonati, fermi, il rischio di vedere una città fantasma era dietro l'angolo. Ora, leggendo un post su un blog della Stampa, trovo triste conferma di quello che avevo immaginato, ma non pensavo fosse così tremendamente reale: Dubai è si la meraviglia (agli occhi di un occidentale), ma come tutte queste realtà è un vero inferno per chi questo luogo da favola l'ha costruito, continua a farlo e lo mantiene vivo.
La città degli schiavi: operai e camerieri, abbindolati con false promesse, assunti con contratti da fame, privati dei documenti e della libertà. Schiavi gli stessi abitanti, perchè come nelle più pericolose delle monarchie e democrazie (presunte tali) lo sceicco illuminato dispensa loro tutto, soldi per gli studi, casa per l'alloggio, a costo della loro libertà e del loro silenzio per quella schiavitù moderna tollerata.
Non è proprio cambiato nulla, la storia è bene studiarla sempre, ogni cm dei nostri manuali anche i più scarsi saranno sempre meglio di una profezia di Nostradamus o di qualunque altra sfera di cristallo.

Il post su un blog de La Stampa: Il cuore di tenebra di Dubai

Happy bday Hitler!


Non fatevi ingannare dal titolo, è solo una provocazione. Chiacchierando con il mio amico Stefano, che da qualche mese è a San Pietroburgo per imparare la lingua russa, sono venuto a sapere di alcune cose che voglio condividere.
Fra qualche giorno è il compleanno di Hitler e all'inizio non capivo la connessione fra questo e la Russia, ma purtroppo c'è. Come potreste leggere cercando su google in inglese, lì alcuni gruppi di naziskin festeggiano la ricorrenza. La festa consiste nel girare e pestare qualche straniero, caucasici oppure persone di colore o asiatiche, e questi pestaggi a volte finiscono col morto, con la polizia che fa poco o nulla. Come si puo' leggere su alcuni giornali online, alcuni dormitori a Mosca hanno preso misure di protezione negli anni passati ed era stata addirittura chiusa la facoltà di medicina perchè il rettore non poteva garantire la sicurezza degli studenti stranieri. E' una cosa strana in un paese che ha combattuto il nazismo e il cui popolo era sulla lista degli inferiori nel periodo nazista. Eppure qui i naziskin non scherzano. A San Pietroburgo vi è il gruppo di naziskin più grande d'Europa, appoggiati anche da partiti di estrema destra che si rifanno al nazional socialismo. A Mosca era stata addirittura autorizzata la parata dalle autorità. Non autorizzano il gaypride ma autorizzano i nazisti a far festa. Davvero assurdo. Stefano mi dice: "Molti dei miei compagni di corso asiatici mi hanno chiesto informazioni sui pericoli che possono correre. Molti di loro staranno a casa e non andranno a lezione lunedi e non usciranno i 2 giorni precedenti, specialmente di sera. A parte il discorso sul 20 aprile, è in generale sconsigliato a coloro che non siano europei bianchi uscire di sera. Si rischia di essere aggrediti." Davvero assurdo.

Ferrovie abbandonate


Leggevo qualche giorno fa di un'associazione, l'Associazione Italiana Greenways. E' una onlus formata da appassionati, docenti universitari e rappresentanti di enti parco che si impegna a sostenere la conoscenza e lo sviluppo delle greenways, che genericamente possiamo raccogliere in piste ciclabili, pedonabili, strisce verdi e parchi urbani, territori connessi tra loro per ottenere benefici ecologici.
L'associazione tra le altre cose sostiene il progetto Ferrovie abbandonate, il cui fine è conservare la memoria dei tracciati ferroviari non più utilizzati esistenti in Italia.
Sul sito del progetto vengono catalogati tutti i vecchi percorsi ferroviari locali e, ove possibile, ne riportano foto e immagini. Così puoi vedere binari arrugginiti che si perdono nella vegetazione, o lingue di asfalto solcate da biciclette che ne ripercorrono l'antico tracciato.
Ed è appunto così che ho potuto finalmente guardare con i miei occhi la famosa Rezzato-Vobarno, la storica linea che tanto farebbe comodo adesso a pendolari e studenti. Dove adesso pedaliamo, una volta transitava il trenino.
A vedere le foto storiche e l'attuale situazione viene un po' di nostalgia. Bellissima è la ciclabile adesso, ma altrettanto bello sarebbe stato avere questo trenino.
Così cercando qua e là, ho trovato qualche appassionato che ha postato su Picasa un intero album che sovrappone passato e presente. Se vi capita di darci un occhio, eccolo qua.

Her morning elegance

Ombrello cinese


Può un ombrello cinese aiutare a trovare posto a sedere su un autobus? La risposta è assolutamente si. Solitamente prima della Wuhrer è una vana speranza trovare un sedile libero sulla 3 delle 18.30, mentre stasera già in viale Piave me ne stavo bello comodo al calduccio.
Tutto è nato alla fermata di via XX Settembre, quando ho visto avvicinarsi un ragazzo pakistano che procedeva con molta difficoltà, preso a controllare il suo ombrellino impazzito per via del vento. Un bel ombrellino rosa, di quelli piccoli, da borsa, ma tremendamente fragili, specialmente se devono contrastare folate d'aria un po' più sostenute del normale. La pioggia scendeva in tutte le direzioni, e poi c'era questo vento freddo che batteva in faccia. Il ragazzo, approfittando di un momento di calma del suo ombrellino, mi si avvicina per chiedere se l'autobus era già passato. Gli rispondo, tranquillizzandolo sul fatto che mancava ancora qualche minuto. Non avevo ancora finito di parlare che l'ombrellino rosa aveva già ripreso il suo girare vorticosamente, fino a cedere definitivamente, spezzato a metà.
Il ragazzo era sotto la pioggia, spiazzato da questo ombrellino. Mi dà le spalle, non potevo tirarmi indietro, ho allargato il braccio, l'ombrello di C2 basta e avanza per due persone. Lui si volta, sorpreso, allunga il passo fino al cassonetto, butta via il suo e torna sotto con me. Cominciamo a parlare; così lui scopre che l'ombrello a me lo dà la ditta, a differenza del suo, pagato 5 euro, che lui definisce "cinese" (e probabilmente lo era). Devo dire che i cinesi hanno proprio una pessima fama anche fuori dai confini italici.
Poche parole per conoscerci, quanto basta, in attesa che arrivi l'autobus. Quindi, saliamo sulla 3 e, vista la calca, ognuno va per la sua strada. Verso viale Piave riesco a ad avvicinarmi al ragazzo che sta preparandosi a scendere, mi fa cenno di prendere il posto che si è liberato e ci salutiamo.
Nella nostra breve chiacchierata ho scoperto dove lavora, dove vive, ma non gli ho chiesto il nome!

Mahna Mahna

Rompiamo il silenzio


“Il cammino della democrazia non è un cammino facile. Per questo bisogna essere continuamente vigilanti, non rassegnarsi al peggio, ma neppure abbandonarsi ad una tranquilla fiducia nelle sorti fatalmente progressive dell’umanità… La differenza tra la mia generazione e quella dei nostri padri è che loro erano democratici ottimisti. Noi siamo, dobbiamo essere, democratici sempre in allarme”.
Norberto Bobbio

Rompiamo il silenzio

Ottimisti

Rezzato in prima pagina


Rezzato guadagna spazio sulle pagine web dei quotidiani nazionali, complici le Frecce Tricolori.
Si tratta della mostra che apre il 23 gennaio alla Bottega Alta. Un po' di orgoglio e soddisfazione.

http://www.repubblica.it/2006/05/gallerie/cronaca/frecce-tricolori/1.html