Addio Jacko




Due mesi

"Non passava giorno che non pensasse anche per un solo istante a quel suo piccolo gioiellino senza prezzo, con sguardo verso le colline, un giardino da godere, un bel orticello ricco di delizie, qualche pianta da frutto, un ulivo promettente, e di fronte al cancello quei campi di granoturco così profumati da cui arrivava quell'aria fresca alla sera."

Sono passati due mesi dal 15 aprile, il giorno in cui celebravo sul mio calendario "il muratore posa la prima pietra". In pompa magna erano cominciati i lavori della casa, muratore e idraulico avevano fatto da subito un sacco di roba: demolito pareti, costruito tramezze, posato impianti, caldaia e centomila predisposizioni. Tanto in fretta da metterci ansia, da inseguirci mattina e pomeriggio per sapere ogni cosa, farci fare le corse per cercare mobili e accessori, ragionare su dove mettere questo e quello e poi... il nulla.
60 giorni dopo i lavori sono come fermi, come il più classico dei cantieri all'italiana. Siamo in attesa di posare la caldana a copertura dell'impianto dell'acqua e delle canalette dell'impianto elettrico. Cosa da un giorno mi dicono, nessun problema, ma ben più grave è che siamo in attesa dell'intonaco, senza il quale non può cominciare la posa dell'impianto di riscaldamento a pavimento. La ditta che deve intonacare con quel nuovo materiale traspirante, sponsorizzato da mio fratello, non è disponibile fino a settembre! Ora cerchiamo qualcuno d'altro che sappia posare quel materiale, che abbia l'esperienza necessaria, e lo possa fare abbastanza alla svelta.
Non oso pensare diversamente.
Immaginavamo un'estate indaffarata con una casa in divenire, ci ritroviamo con un periodo estivo di disarmante immobilità.
Vi lascio con lo slideshow del cantiere, le foto le sto ancora pubblicando, un po' alla volta, così da rendervi testimoni partecipi di questa esperienza ed avventura tanto stimolante, quanto faticosa.
Alla prossima.