Fausto, Spillo e la batmobile

Oggi voglio raccontarvi del mio primissimo autografo raccolto nella mia vita, che poi sono due in tutto, non me n’è fregato mai poi molto, comunque, il mio primissimo autografo è stato quello di… Fausto Leali! Avevo 9-10 anni, in occasione della festa del Telefono Azzurro-Rosa, erano i tempi in cui mia mamma prestava servizio da loro, bella esperienza, rispondeva alle telefonate delle madri in difficoltà. Tra l’altro una sera sono andato pure io, me n’ero stato buono per un po’ sul divano a dormire, poi stufo, ho cominciato a muovermi per gli uffici fino ad impigliarmi in un cavo telefonico durante una telefonata, facendo cadere il tutto. Un disastro! Al di là di questa triste vicenda, il Telefono Azzurro-Rosa aveva organizzato un mega evento all’EIB, invitando celebrità su celebrità: alcuni giocatori dell’NBA, calciatori italiani e qualche cantante tra cui appunto il grande Leali. La chicca però era la batmobile, quella usata nel film di Tim Burton, il primissimo Batman con Michael Keaton e Kim Basinger. Uno spasso, la batmobile! Di quella avrei fatto volentieri l’autografo. I miei autografi son sempre stati “indiretti”, raccolti da qualcuno per me. Il mio secondo autografo fu quello di Gigi Cagni. Il figlio Simone studiava alla Pastori con il mio caro amico Stefano, e grazie a lui posso vantare una cartolina con dedica del mitico allenatore ora all’Empoli (ai tempi era al Piacenza). Tornando a Leali. Era ospite della festa, ma al momento rispondeva alla radio, forse se la tirava perchè partecipava ad un evento benefico, ma certe cose le capisci solo dopo. Dopo essere rimasto in fila per mezzora, finalmente arriva un bodyguard e mi dice: “Tu che vuoi?” E io, un po’ incerto di fronte alla sua stazza: “L L L L L’autografo di Fausto Leali”. Mosso a pietà, va da Fausto e si fa firmare una cartolina. Questo è il mio più intimo approccio al grande Fausto. Ma l’evento non finisce qui. In chiusura di giornata c’era la premiazione per il concorso di disegno, riservato ai bambini fino ai 10 anni, il tema era: la violenza. Ovviamente io partecipai con un disegno difficilissimo che non poteva pretendere che il 198° posto su 200°. Diciamo che parlava un po’ troppo di violenza, erano due che si pestavano. Avevo interpretato alla lettera il tema. Molto meglio fece la mia vicina di casa, nonchè cugina di 2° grado, la Linda. Aveva fatto un disegno molto semplice, semplicissimo, tanti bambini che si tengono per mano. Si classificò 19°, geniale. La fortuna volle che fui io a ritirare per lei il premio in compagnia di suo fratello. Saliamo sul palco di fronte ad una vagonata di gente, visibilmente emozionato, ritiro il mega bambolotto premio e ricevo pure una medaglia dell’evento, di forma quadrata e azzurro-rosa, una patacca, ma per me valeva tantissimo, specialmente se a consegnarmela e a stringermi la mano era niente popodimeno che Spillo Altobelli! Quella giornata ancora la ricordo, Fausto Leali, Spillo Altobelli e la batmobile, tutto assieme, che emotion!

PS. Il link di oggi vi rimanda ad un gruppo di cui mi sto interessando ultimamente, al di là del fenomeno mediatico-adolescenziale che gli gira attorno: i Tokio Hotel. Musicalmente mi interessano, ma ancor di più mi interessa l’origine. Sono ragazzini della Germania dell’Est, Magdeburgo e Lipsia, nati nel 1989 (almeno i due gemelli frontman), l’anno della caduta del Muro di Berlino. Molto simbolico (più che significativo) a mio modesto modo di vedere, poi chiaro, analizzando il resto, possiamo considerarli un normale gruppo giovane contemporaneo con il cantante più donna che esista, ma ciò da cui provengono li rende ai miei occhi diversi. http://it.youtube.com/watch?v=fbiSOaiNI8g http://it.youtube.com/watch?v=kfMnM5Y2rw8

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