The end is nea

No, non è un errore grammaticale o una R persa per strada. E' uno delle più geniali contaminazioni lessicali della storia. Mi servo di inglese e greco per esprimere tutta la mia filosofia: il finale è inedito.
Dopo una lunga settimana di festeggiamenti mi ritrovo a ricominciare una settegiorni con un filo di nostalgia per l'euforia e il tasso di esaltazione notevole che devo rimettere un po' nel cassetto per riprendere la vita quotidiana, fatta di briciole, piccoli passi e fatica.
Per cui, sveglia, colazione, autobus e 9 ore di sedimentazione a base di telefonate e mail, con scatole piene di informatica che vanno su e giù per lo stivale.
Il mio ragionamento di oggi nasce dal viaggio sulla filo di stamattina, 35 minuti di puri pensieri, misti a musica. Di sottofondo questa volta l'album degli Embrace, This new day, tra cui la canzone The end is near. Sul lettore scorreva il titolo e, folgorazione!, per un momento il testo scorrevole ha visualizzato solo The end is nea. Da lì l'illuminazione folle.
Settimana scorsa ho scritto un bel finale di capitolo della mia vita, ma il finale del librone, oltre ad essere lontano, mi auguro (quindi per nulla near), è assolutamente inedito, quindi come direbbe Zagorakis, neo o nea, a seconda del genere. Ognuno se lo inventa, se lo costruisce, se lo disegna a suo piacimento. Non è che stamattina mi son messo a pensare alla fine di tutto, però il concetto è: tocca a noi, a partire da... subito!

Chiudo la farnaticazione quotidiana con un mega, ma proprio mega ringraziamento per la vicinanza, l'entusiasmo e la simpatia di tutti i presenti alla festa di sabato per averla resa davvero speciale e memorabile. Per avermi stupito con regali inaspettati, che han colpito nel segno. Un grazie non da poco agli organizzatori che han reso tutto fantastico e unico. Grazie di cuore.

Simu

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